Tipi di innesto

Esistono numerosi tipi di innesto e sovrainnesto da poter praticare sui fruttiferi, sulla vite e sulle piante ornamentali.
Su ogni specie è possibile praticare più di un tipo di innesto: conoscendo la fisiologia della pianta, il microclima della zona e le caratteristiche del nesto si può determinare la tipologia di innesto ed il periodo migliore per effettuarlo in modo da ottenere alte percentuali di attecchimento e uno sviluppo ottimale delle piante innestate.

Gli innesti si differenziano principalmente in innesti a marza e innesti a gemma a seconda del tipo di nesto utilizzato. Sul portinnesto si può inserire una gemma o una porzione di ramo, detta marza, con almeno una gemma.

Per poter scegliere la tipologia di innesto migliore è necessario conoscere le caratteristiche della vigna di cui si vuol cambiare varietà e i vantaggi dei vari tipi di innesto.

Innesti a marza

Negli innesti a marza il nesto è costituito da una porzione di ramo lunga circa 10 centimetri con almeno una gemma, prelevato durante il riposo vegetativo e conservato fino al momento dell’innesto.
Le tipologie di innesto a marza maggiormente utilizzate sono l’innesto a spacco, a doppio spacco inglese, a corona e a cuneo.
Generalmente gli innesti a marza vengono effettuati prima della ripresa vegetativa.

L’innesto a spacco sulla vite: i pro e i contro

Tra i tipi di innesto a marza quello che più si adatta alla vite è l’innesto a spacco, o a cuneo.
Con l’innesto a spacco si ha una maggiore resistenza del nesto durante lo sviluppo grazie all’inserimento del cuneo ligneo della marza all’interno del fusto ed alla formazione di un callo cicatriziale più esteso.
L’innesto a spacco garantisce ottimi risultati anche in caso di vigne eterogenee per età, vigoria o precocità, permettendo in un unico momento di intervenire su piante che riprenderanno la loro attività vegetativa in momenti diversi.
Intervenendo prima della ripresa vegetativa si ottimizzano le energie della vite nello sviluppo del nesto che avrà un periodo più lungo per accrescersi e preparare la vigna alla succesiva stagione produttiva.

L’innesto a spacco fornisce i migliori risultati anche se più complesso da realizzare e più costoso in termini di materiale e manodopera.
Per ottenere ottimi risultati con l’innesto a spacco, è necessario valutare bene il periodo di intervento: l’innesto a spacco teme il gelo e le gelate tardive potrebbero pregiudicare la vitalità delle marze. Valuteremo insieme le particolarità della vigna e del microclima per stabilire il momento migliore per intervenire.
Nelle zone più calde dove non c’è il rischio di gelate tardive ma è possibile una primavera secca si consiglia di innestare la vite nei primi mesi dell’anno. Ci spostiamo nei mesi di marzo e aprile nelle vigne con primavere generalmente piovose e possibili gelate nei primi giorni di marzo; fino ad intervenire nei mesi di maggio e giugno dove le temperature più rigide lo richiedono.

Innesti a gemma

Il nesto è costituito da una gemma con una piccola porzione di corteccia e/o di legno.
Tra gli innesti a gemma più utilizzati in frutticoltura troviamo l’innesto a occhio o scudetto, l’innesto a zufolo e l’innesto a pezza o a tassello. Gli innesti a gemma vegetante vengono effettuati quando le viti sono in succhio, mentre quelli a gemma dormiente si fanno durante la fase discendente del periodo vegetativo.

Innesto a gemma: vantaggi e problematiche

Generalmente gli innesti a gemma sono i più semplici da eseguire, più economici e danno buoni risultati in termini di attecchimento ma presentano alcune limitazioni.
Con l’innesto a gemma si ha una minore resistenza del nesto che rischia la rottura nei primi anni di sviluppo: la saldatura tra il nesto e il portinnesto resta superficiale perché limitata alla zona del cambio.
Per evitarne la rottura il nesto dovrà essere sostenuto e legato con cura dalle prime fasi dello sviluppo fino al secondo anno.

Per effettuare gli innesti a gemma le piante devono essere tutte in succhio nello stesso momento: la vigna dovrà essere omogenea per vigoria e precocità perché si possa sovrainnestare nello stesso momento tutte le viti presenti.
In vigne eterogenee per vigoria e precocità è possibile riscontrare problemi nell’individuazione del periodo ottimale.

Sovrainnesto in vigna

Sulla vite è possibile effettuare sia un sovrainnesto a marza che a gemma, la scelta del tipo di innesto varia in base al periodo.
La nostra squadra di esperti innestini ha sperimentato negli anni varie tecniche di innesto della vite ottenendo i migliori risultati con l’innesto a spacco effettuato nel periodo precedente alla ripresa vegetativa.
Se il clima o alcune caratteristiche della vigna ci spingono ad innestare durante l’attività vegetativa della vite andremo a scegliere la tipologia di innesto a gemma che più si adatta alla vigna: a gemma vegetante o a zufolo a maggio/giugno oppure a gemma dormiente a fine agosto/settembre.

Innesto in vivaio

Generalmente nei nuovi vigneti vengono impiantate viti innestate in vivaio su portinnesto americano. In vivaio la principale tecnica di innesto utilizzata è l’innesto a omega: le giovani piante di vite e le marze hanno dimensioni simili e vengono tagliate a omega con apposite forbici, incastrate e protette con mastice.